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domenica 31 luglio 2016

L'apostolo degli apostoli.

Chi era il primo apostolo?

Ce lo rivela Gesù Cristo stesso, in diverse occasioni!




Premessa: L'uomo generalmente pensa con la testa degli altri, intendo dire che molto spesso la gente non ragione quando legge molti testi, prende quello che altri le hanno detto, insegnato, inculcato come oro colato, senza porsi criticamente alcun pensiero, si adagiano a quello preconfezionato che gli stato insegnato e più di la non vanno. Purtroppo è la verità! per cui molte persone, quando leggono certi ragionamenti, rimangono spaesati e si oppongono ad essi, dandoli subito per non veri e non veritieri, ma alcune volte bisogna far lo sforzo di pensare e di capire cosa si vuole dire, non fermarsi alla superficie, senza voler capire nulla di più, questo è il gioco che alcuni fanno per impedire ad altri di poter ragionare e discutere sulle tematiche più importanti della nostra esistenza. I vangeli o le sacre scritture vanno lette, capite, e approfondite, sia nella vita presente che alla luce di quella passata e alle volte futura, non si può leggere un testo senza comprenderne il reale senso, solo perchè qualcuno lo ha intepretato secondo il suo pensiero, che oltretutto non si sà dove vogliano portare e se il suo condurre il pensiero generale dell'uomo sia giusto o no. Per cui quando si legge fatevi pure le domande è giusto, è lecito, e tentate se potete di comprendere oltre quello che altri vi hanno suggerito, e se non riuscite chiedete ad altri aiuto, e se ancora non siete soddisfatti chiedete lumi allo Spirito del Signore, egli se siete veramente credenti e fedeli in lui, vi esaudirà, dandovi le risposte che andate cercando. Che poi altri vi credano o no, ha poca importanza voi avrete ottenuto una risposta, bisogna ricordarsi che l'uomo generalmente ha sempre messo il dito nella piaga ovunque, non ha mai creduto a nessuno, ma al tempo stesso, ha sempre fatto suo le idee di ognuno, come se le idee degli altri fossero di tutti, non fa quanto Cristo dice e comanda: "date a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio". 



Gesù ci pone tanti quesiti, da tante risposte, e afferma tante cose, ma una delle tante esprime un concetto ben preciso quando dice, che chi vuole essere il primo si faccia l’ultimo, in questa semplicissima frase si cela una grande verità. Quale?

Gesù non ha mai detto a nessuno degli apostoli che vi era un primo tra di loro, anche se sembra esserci stato in Matteo un testo che lo indicherebbe, ma poi vediamo,  ha sempre detto che al suo cospetto  gli apostoli e discepoli erano tutti primi e tutti ultimi, ma il suo pensiero era volto, a chiarire che Egli era ed è il maestro e innanzi a lui non vi era  nessun altro, mi sembra ovvio e logico e corrisponde esattamente al comandamento che appunta recita la stessa cosa. Per cui non poteva certamente nominare nessuno di loro come suo successore, perchè essere successore indica colui che è pari tuo, ma questo non è possibile, nessuno egli apostoli era come Cristo, un Dio, nessuno di loro era simile a lui. Anche se li aveva resi fondamento, ma questo non significa che sono uguali al maestro, significa solo che ognuno di loro poteva agire nel suo potere, perchè altrimenti non avrebbe separato l'attività del Maestro da quella dell'allievo.

Però, Nasconde la sua volontà in una frase quella appena sopra esposta, perché non vuole che nessuno di loro ne abbia a male, specie chi come Pietro già si sentiva un piccolo capo, e spesso comandando perfino a Gesù stesso, infatti poi Gesù lo caccia in malo modo, usando l’espressione “via da me satana”.  La frase “chi vuole essere il primo si faccia l’ultimo”, non indica soltanto quello che tutti noi pensiamo, che bisogna farsi piccoli per entrare nel regno dei cieli come ci hanno insegnato a credere, ma questa frase cela un piccolo mistero, Gesù nasconde in essa, una sua volontà, nell'esprime che il primo tra di loro era in realtà l’ultimo, si perché questa frase è stata detta agli apostoli non ad altri principalmente, ed era prima di tutto riferita a loro, verso di loro e infatti va ricercato in questo il senso, il vero senso della frase; chi era tra tutti gli apostoli il più giovane di età, il più piccolo? Senza ombra di dubbio Giovanni, si comprende che Giovanni e suo fratello Giacomo, denominati da Gesù i figli del tuono, probabilmente per la voce tonante, che indica un senso di sincerità, cioè coloro che riportavano con fedeltà la parola, cioè Boanerghes. Gesù dice a tutti i discepoli che per essere il primo devono diventare come il più piccolo tra di loro, indicando in Giovanni il più piccolo, senza però dirlo apertamente. Pietro dal canto suo, aveva anche invidia di Giovanni, e lo dimostra dopo la resurrezione di Cristo, quando sul lago di Tiberiade appare agli apostoli, e Pietro o meglio dire Simone di Giona come Gesù continua a chiamarlo sia prima che dopo la sua risurrezione, non lo chiama mai Pietro, tanto per essere presi. Pietro parla a Cristo di quell'apostolo e si esprime con Cristo facendo ben capire che Giovanni era piccolo di età rispetto agli altri apostoli, tanto che afferma “ma lui cosa ci fa tra noi?” intendendo che è troppo piccolo, per stare tra uomini maturi e grandi, questo è il vero senso. Pietro voleva quasi far capire a Cristo che si poteva mandarlo via, Cristo risponde a Pietro: ”potrò fare delle mie cose quello che voglio?”  e aggiunge va e pascola gli agnelli, intendendo dire che doveva fare quello che tutti gli altri apostoli facevano, cioè il pastore di anime, non gli ha detto nulla di speciale,  non ha conferito nulla di particolare con questa semplice espressione, come vorrebbe addurre chi spinge per certa verità. La scena ci mostra come Gesù se ne vada con Giovanni, questo è indicativo che se fosse stato Pietro il primo avrebbe dovuto portarsi dietro Pietro, invece porta con se il vero primo, Giovanni.

C’è anche un'altra frase e un azione di Gesù che indica in Giovanni il vero primo apostolo, questa è così chiara che è lampante, solo che la chiesa non l’ha vista o non forse l’ha voluta vedere, oppure  non ha proprio compreso il passo.

Intanto prima di tutto, bisogna dire che al momento della Crocifissione di Gesù era presente solo sua Madre, Giovanni, e poche altre persone, ma nessuno degli altri apostoli, neppure Pietro, tutti fuggiti perché temevano per la loro vita, mentre Giovanni essendo stato un ragazzino non faceva paura a nessuno. L’evento della crocifissione non è stato solo quello che è stato, ma per gli apostoli è stato un banco di prova, per testarli e provarli, per vedere chi tra di loro avrebbe avuto il coraggio di rimanergli fedele fino alla fine rischiando anche la sua morte, e questo fatto è estremamente importante per Gesù. Un fatto cruciale per stabilire chi fosse il primo degli apostoli.
Giovanni come la Madre di Gesù gli rimane fedele fino alla fine, e non teme per la sua vita.

Poco prima di spirare, Gesù dice a Sua Madre al suo apostolo preferito tra tutti, quella famosa frase:
C.E.I.74: Giovanni 19,18-30 25 “Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Clèofa e Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che Egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco il tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco la tua madre!». E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa.

Donna, ecco il tuo figlio! Ecco la tua madre!».” Ora questa frase è stata letta in un infinità di modi, ma essa indica con precisione un elezione, cioè che Giovanni era il suo degno sostituito, perché? Semplice! Lo rivela proprio la frase.  Gesù nell'affidare a Sua Madre quel apostolo, rivede se stesso in Giovanni, cioè Sua Madre diviene Madre di un nuovo figlio, che è Giovanni per volere di Gesù suo Figlio, in pratica dice a tutti, che Lui s rivede in Giovanni, e vuole che Egli sia preso come Egli stesso, cioè che diventi un maestro, perchè il fatto stesso di affidare Maria a giovanni e viceversa sta ad indicare una filiazione, cioè divenire come chi lo ha detto e comandato, perché questo fatto non è avvenuto di nascosto, ma pubblico e molti lo hanno udito, era questo l’importante, che venisse testimoniato da molti, anche non suoi apostoli, affinché nessuno potesse dir diversamente.  Gesù affida a Sua Madre l’apostolo al posto suo, cioè Giovanni diviene Maestro degli apostoli, per volontà di Cristo. Infatti tra tutti gli apostoli è quello che è l’unico ad avere le visioni dell’apocalisse, ed è l’unico che vede Dio assiso in trono, è l’unico che parla ancora con Cristo dopo la sua ascensione, perché ovviamente non poteva che essere lui il vero primo degli apostoli.

Anche perché Pietro ha fatto diverse volte degli atti, contrari alla volontà di Cristo e Gesù stesso lo cacciato come un satana, che lo provocava quasi volendosi imporre anche su Cristo per le sue decisioni, non era certamente adatto a promuovere una chiesa, uno che si imponeva su Cristo con autorità, ora c’è da chiedersi perché la chiesa ha preferito un Pietro ad un Giovanni. Quando Giovanni era il preferito da Gesù, il più puro rispetto a tutti gli altri, era quello che è stato da Cristo stesso affidato a sua madre, cosa che a nessuno degli altri è stato concesso questo privilegio, e questo la dice lunga.

Come poteva Cristo aver affidato a Pietro le chiavi del regno dei cieli, se Pietro dimostro molte volte questa dispotismo nei confronti di Gesù? Come poteva Gesù affidare le chiavi a Pietro, quando questo lo ha tradito? Quando Gesù lo ha cacciato lontano da se come satana, più di una volta?

Cioè di tutti gli apostoli è quello dopo Giuda che si comporta peggio, mentre degli altri non si hanno notizie di questo genere.  

La chiesa dice che Cristo avrebbe asserito queste parole:
Si tratta del passo, presente in tutti i vangeli sinottici (Mt. 16, 16; Mc. 8, 29; Lc. 9, 20) in cui Gesù, giunto dalle parti di Cesarea di Filippo, domanda ai suoi discepoli:
“Chi dicono gli uomini che io sia?”. Ed essi risposero: Gli uni, Giovanni Battista: altri, Elia; ed altri, uno de’ profeti.Ed egli domandò loro: E voi, chi dite ch’io sia? E Pietro rispose: Tu sei il Cristo".
Così in Marco e Luca, ma solo nel vangelo di Matteo è presente questa pezzo, "E Simon Pietro, rispondendo, disse: “Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente”. E Gesù, rispondendo, gli disse: “Tu sei beato, o Simone, figlio di Giona, perché né la carne né il sangue ti hanno rivelato questo, ma il Padre mio che è nei cieli. Ed io altre sì ti dico, che tu sei Pietro, e sopra questa roccia io edificherò la mia chiesa e le porte dell’inferno non la potranno vincere.
Ed io ti darò le chiavi del regno dei cieli; tutto ciò che avrai legato sulla terra, sarà legato nei cieli, e tutto ciò che avrai sciolto sulla terra sarà sciolto nei cieli.” Allora egli ordinò ai suoi discepoli di non dire ad alcuno che egli era Gesù, il Cristo. (N.d.R)

Parliamo ovviamente di vangeli non recenti, ma di molto indietro nel tempo, prima delle attuali ritraduzioni o lavoro di copisti moderni.

Da studi, effettuati, pare che questa parte del vangelo di Matteo pare essere espressa in un greco molto colto, cosa anomala perché i testi originali non lo erano proprio per nulla.  

Vediamo un attimo di capire questo lungo pensiero …


“Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente”. E Gesù, rispondendo, gli disse: “Tu sei beato, o Simone, figlio di Giona, perché né la carne né il sangue ti hanno rivelato questo, ma il Padre mio che è nei cieli. Ed io altresì ti dico, che tu sei Pietro, e sopra questa roccia io edificherò la mia chiesa e le porte dell’inferno non la potranno vincere.
Ed io ti darò le chiavi del regno dei cieli; tutto ciò che avrai legato sulla terra, sarà legato nei cieli, e tutto ciò che avrai sciolto sulla terra sarà sciolto nei cieli.”

Ammettiamo che sia vera la risposta di Pietro, “Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente”. può essere, la prendiamo per vera, non esistono gli elementi per dire il contrario.

“E Gesù, rispondendo, gli disse: “Tu sei beato, o Simone, figlio di Giona, perché né la carne né il sangue ti hanno rivelato questo, ma il Padre mio che è nei cieli.” Anche questo può essere vero, lo prendiamo per vero. Non c’è nulla di male nell'affermare questa frase.

Gesù: “Ed io altre sì ti dico, che tu sei Pietro, e sopra questa roccia io edificherò la mia chiesa e le porte dell’inferno non la potranno vincere.”

Questa frase non indica quello che la chiesa ha voluto intendere, considerando che è parola vera di Gesù.
Ma cosa dice realmente:  il cardine della frase è questa parte , “che tu sei Pietro, e sopra questa roccia”

Quando si dice su questa roccia, indica se stesso, non Pietrom cioè sta dicendo a Pietro che Lui Cristo avrebbe edificato la Sua Chiesa, cioè di Cristo su se stesso, dicendo a Pietro che Egli Cristo è roccia, come si vede si può interpretare questa espressione come si vuole, ovviamente la prima interpretazione è quella giusta, non quella fornita di proposito dalla chiesa per altri scopi, perché Pietro non può essere roccia, su di Lui non si fonda nessuna chiesa è assurdo! Pietro non ha alcun potere, senza Cristo! Per cui solo Cristo è roccia. Come poteva Cristo identificare un uomo come Pietro, Roccia? E Lui stesso Cristo non era forse Roccia, e come poteva essere un Pietro, Cristo? Non poteva! per cui l’interpretazione attribuita è errata. Quando parla della pietra angolare, di chi parla di Pietro o di se stesso? La chiesa ha sempre detto di se stesso cioè di Cristo, allora perché qui parla di Pietro, quante pietre o rocce ci sono? Dovrebbe essere una sola? O No! Come se Pietro fosse quella pietra, non ha alcun senso, Inoltre Cristo finché era in vita, non ha mai detto agli apostoli che vi era tra di loro un primo, in modo diretto e chiaro, anzi  ha sempre detto che tutti erano uguali, lo ha affermato più di una volta, perché contraddirsi? Non  ha senso! Questa frase se è autentica, è stata interpretata come la chiesa ha preferito, forse vi era necessità di darsi autorità a quei tempi attorno al 200 d.C, forse per distinguersi dalle altre confessioni di fede cristiana e per aver una maggiore autorevolezza e soggiogare le altre, potevano anche aver aggiunto una frase. Dopo tutto nessuno di noi era presente a quel tempo, e qualsiasi cosa si poteva scrive anche in tempi successivi, tanto nessuno avrebbe potuto mai confutare. Ma ammettendo che la frase sia anche autentica, ma non è possibile che Cristo abbia posto un Pietro più di se stesso, visto che ha sempre detto che nessuno è più del Maestro, quindi indicava che nessun apostolo si poteva porre sopra di Lui, non lo avrebbe mai detto, a Pietro tu sei roccia, sarebbe stato come smentirsi e Dio non si smentisce mai, non avrebbe mai posto un apostolo più di Lui, anzi in tutti i discorsi che fa ben definisce le distanze tra lui e gli apostoli, NON poteva porre Pietro al suo posto, e non lo ha posto, anche se ha reso tutti suo fondamento, ma questo non significa essere roccia o pietra, non centra nulla, anzi li pone tutti a pari dignità e livello. La chiesa non si fonda su Pietro ma su Cristo, altrimenti che potere avrebbe? Quello di un uomo che non ha potere, Pietro! La chiesa si fonda su Cristo è Cristo il Maestro e il Pastore e il fondamento assoluto e non ve n’è altri, ne Pietro, ne Giovanni, ne Paolo,  non avrebbe avuto alcun senso fondare la Chiesa su un apostolo, ma su se stesso che è roccia, pietra e montagna, si! .

Quindi o la frase è vera, ma interpreta come ha fatto comodo.


Questa frase è ancora più indicativa, che c’è qualcosa che non quadra.


“Ed io ti darò le chiavi del regno dei cieli; tutto ciò che avrai legato sulla terra, sarà legato nei cieli, e tutto ciò che avrai sciolto sulla terra sarà sciolto nei cieli.”


Questa frase specie la sua fine, va in netta contraddizione con quella che Gesù stesso esprime quando parla di divorzio e adulterio.

Marco 10:9 L'uomo, dunque, non separi quel che Dio ha unito».
Matteo 19,6 Così che non sono più due, ma una carne sola. Quello dunque che Dio ha congiunto, l'uomo non lo separi».

Ma queste due frasi di Marco e Matteo non sono per i laici ma precisamente per la chiesa, è un monito che Gesù fa verso i suoi apostoli, perché sono loro che possono unire in suo nome e quindi gli dice, guai a voi se dividerete ciò che mediante voi, io ho unito.

Ora torniamo alla frase in giallo.
Se Gesù pone divieto che esista la possibilità di divorziare, non parlo nemmeno dell’adulterio, ma solo del divorzio, perché mai dice a Pietro che lui può disporre del sciogliere qualsiasi cosa che è stata legata nei cieli ?. Non ha senso, come poteva affermare che esso era contrario al divorzio visto che è un atto di separazione, mentre il matrimonio fatto sotto il cielo, cioè sotto l’autorità di Dio, perché dire sotto i cieli, indica che è stato contratto per mezzo dell’autorità di Dio, non poteva Gesù smentire se stesso, dando a Pietro autorità di far diversamente, ma nella maniera più assoluta.

Quindi temo che questa frase non sia stata trasmessa da Gesù, ma sia di totale pensiero umano.

Gesù non poteva dare a Pietro il consenso, di legare, e poi slegare quello che aveva fatto, perché in netto contrasto con le sue stesse parole, in molte parti dei vangeli, va in contrasto principalmente con il passo del divorzio, ma non è possibile. Dio non si smentisce mai. Oltretutto c’è anche da dire una cosa.

Gesù stesso dice, che lui non è venuto a cambiare la legge e i profeti:” Gesù In Mt 5,17-18: «Non pensate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non son venuto per abolire, ma per dare compimento.”

Si, è venuto solo a renderla manifesta, cioè chiara, limpida, che non ci fossero confusioni, in questo fa capire che non poteva esistere la possibilità di cambiare la legge antica secondo le  parole di Gesù, se non ha cambiato la legge, perché da a  Pietro la possibilità di cambiarla? Non ha senso!  

Se Gesù è contrario al divorzio perché dovrebbe permette liberamente di slegare un matrimonio?
Non ha senso, non sono parole di Gesù.
Solo Dio può slegare, non certamente un Pietro o qualsiasi suo successore, che non è Dio!
La chiesa non può sciogliere nessun matrimonio perché è contrario alla volontà di Dio.

Ha ragione Cristo o ha ragione la Chiesa?
O si sta con Cristo o si sta con una falsa parola!
O si Crede a Cristo in toto o si è contro, non ci sono altre possibilità!


Nessuno toglie a Pietro di poter essere stato il capo della chiesa, 
ma ci sono delle cose che non quadrano!

Far 12 apostoli non aveva senso se poi alle fine ne esalta solo uno!
Il motivo di 12 apostoli sta nel fatto che tutti dovevano essere tra loro uguali, e lo dice pure, che non ci doveva essere nessun primo, ne ultimo, che tutti avevano pari dignità tra di loro, e che nessuno di loro potesse essere un Maestro, perchè solo Cristo è Maestro.
La chiesa invece ha voluto sollevare Pietro alla dignità di Cristo, cosa sbagliata, perchè volontariamente si è posta sopra Cristo stesso. Ma lo stesso rito nella chiesa volto solo verso Cristo, nega l'identità di Pietro come primo fondamento della chiesa, per cui da un lato la chiesa ha elevato Pietro a fondamento della stessa, e dall'altro lo ha abbassato c'è una contraddizione, nessuno prega in nome di Pietro, tutti pregano in Nome di Cristo che è vera ed unica Roccia o Montagna.
Cioè la chiesa prega Dio, prega Cristo, si sottomette a Lui, ma considera Pietro come suo Fondamento o fondatore, ma questo non è possibile, perchè se Cristo non avesse scelto Pietro e tutti gli altri la chiesa non sarebbe esistita, per cui colui che invia gli Apostoli ai 4 angoli del mondo, è Cristo, e nessuno altro, chi gli da autorevolezza è Cristo e nessuno altro, chi gli conferisce il potere di dominare i serpenti e demoni è sempre Cristo e nessun altro.

Per cui come poteva un uomo essere un Dio e una montagna=Roccia? Non poteva. 
Non esiste nessuno uomo su questa terra che disponga di potere proprio, se non è Dio che lo da, quindi siamo tutti semmai polvere e qualcuno può essere un sasso, ma certamente nessuno è Roccia.

Allora se la chiesa fosse coerente dovrebbe dire si Pietro è il nostro fondamento o fondatore, noi crediamo a lui, perchè ci ha rivelato alcune cose, ma se fosse coerente con il suo pensare dovrebbe pregare Pietro e non Cristo! Cosa che non è coerente. Allora perchè porre Pietro come primo degli apostoli se poi non lo preghi come un Dio? A cosa serviva realmente innalzare un uomo sopra il proprio Dio? Quale fu il reale scopo, di questa operazione, essere umili, ho aver il potere di dire noi siamo autorevoli, noi siamo dei?

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Ho sempre scritto che personalmente divido i testi che Dio da me, da quelli che non sono dati da Dio a me, apponendo al testo il termine Messaggio, per far capire che il testo viene da Dio, mentre dove non vi è scritto"MESSAGGIO" sono io che scrivo e quindi da prendere con le pinze, non farò mai come facevano i profeti di un tempo che mescolavano i loro pensieri ai testi ricevuti da Dio , per cui tutto diveniva di Dio, anche le eresie, poi insegnate anche attualmente dalla chiesa ai successori."Bisogna anche dire che data l'istruzione che ricevetti da Dio fin da bambino, è indubbio che alle volte faccio uso di essa, però posso sempre errare, non sono Dio!