giovedì 16 gennaio 2014

LE ANIME IN PARADISO SOFFRONO?


CHE VITA VIVONO LE ANIME CHE GIUNGONO IN PARADISO?

Quando le anime fortunate raggiungono il Padre Celeste, tutte diventano sante, perché si uniformano ad esso e rientrano nella Sua Gloria. Non è detto che diventino santi coloro che la chiesa proclama, perchè nessuno sa se quell'anima è degna di essere dichiarata santa, solo Dio sa, se è giusto tale nomina e condizione. Tutti coloro che vengono accettati in paradiso diventano santi, poi in relazione a quanto ogni santo ha dato al prossimo e a Dio, occuperà una sede celeste ben determinata. Cosa fanno, è molto semplice innanzi tutto lodano incessantemente Dio notte e giorno, anche perché la notte non esiste più. Poi alcuni di questi, vengono preposti ad alcuni compiti, pregare e aiutare le anime terrestri. Altri possono divenire angeli, ed entrare nelle schiere angeliche, divenire anche soldati, di cose da fare ce ne sono tante... ma tutti vivono un amore perfetto, una gioia infinita ..... Ma la vita lassù è veramente una cosa meravigliosa di un amore sconfinato che noi e le nostre menti non possono nemmeno lontanamente sognare.

MA IN PARADISO SI SOFFRE?

Per quanto sembra assurdo, ma anche in paradiso si soffre,è si! Ma la sofferenza che vi è in paradiso, è una sofferenza struggente d'amore per le anime terrene e del purgatorio che sono nella sofferenza della morte. E' e non è sofferenza, esse sono permanentemente felici di vivere con Dio, nel suo immenso amore, ma sono dispiaciute nel vedere che l'uomo si danna senza Dio, e per tanto soffrono nel vedere che l'umanità viaggia su un binario diverso da quello che Dio ha posto innanzi ad essa. Così come soffre Gesù, e sua Madre nel vedere tante anime che invece di salvarsi si dannano stando lontane dall'amore di Dio che vorrebbe salvarle, ma che non può per la libertà di scelta che ha posto in noi. 
Se la madre di Dio piange per noi, significa che anche in paradiso si piange per amore nostro, nel vederci sottomessi al peccato. E' un pianto di sofferenza dettato da un desiderio spasmodico di non poter far nulla, per salvarci, e dover lasciar fare a noi stessi, secondo il nostro desiderio, e solo richiamare continuamente alla nostra profonda conversione. 
Naturalmente è una sofferenza fatta d'amore, non è una sofferenza di dolore, è un dispiacere nel vedere che tante anime sono lontane dall'amore perfetto di Dio, perchè non vogliono e non comprendono che è meglio soffrire sulla terra che soffrire in purgatorio, per poi avere un gioia infinita nell'amore di Dio. 

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